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L'Italia vista dall'estero...

mercoledì 16 dicembre 2009

La bufala dei gruppi Facebook strumentalizzati




Nel tam tam mediatico scatenato dall'aggressione di Massimo Tartaglia nei confonti del premier Silvio Berlusconi si è parlato anche di gruppi Facebook pro e contro l'aggressore. Questi sembrano essere nati in poche ore dopo il fatto avvenuto in piazza del Duomo a Milano. 100mila iscritti in poche ore, 300mila in una notte... la verità però è un'altra (come al solito verrebbe da dire...)!
I gruppi stigmatizzati negli ultimi giorni dai parrucconi dei vari tg nazionali ,che mai hanno premuto il tasto ON del proprio computer, ma forse nemmeno quello del proprio cervello, non sono altro che gruppi già esistenti il cui titolo è stato cambiato con un semplice click del mouse dall'amministratore. Ecco così che un gruppo che fino a qualche istante prima esprimeva solidarietà ai terremotati dell'Abruzzo diventa un gruppo che si prodiga per la pronta guarigione di Silvio Berlusconi e uno dedicato al Made In Italy cambia volto per schierarsi nello scontro mediatico.
L'occasione però è troppo ghiotta per il ministro Maroni, che ne approfitta per scagliarsi contro i social network e contro YouTube rei di non vigilare sui contenuti pubblicati dagli utenti.
Per fare un esempio è un po' come se io scrivessi su un foglio di carta una minaccia a Berlusconi e il giorno dopo fosse attaccato fortemente l'uso della carta per la scrittura.
Stati come l'Iran e la Cina condannano e proibiscono, oppure semplicemente limitano l'accesso a mezzi di comunicazione come i social network, a buon intenditor...


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